Ho voluto una sola scenografia, tanto perché i personaggi germoglino con l’ambiente quanto per tagliar corto con i fatti scenografici. (A. Strindberg)
Cos’è la scenografia?…un cambio di realtà!
La scenografia è quella parte essenziale di ogni produzione teatrale, cinematografica e televisiva che dà una connotazione ben precisa all’azione. Nel corso dei secoli la scenografia si evolve di pari passo con la drammaturgia e viene considerata come la cornice dell’azione avendo varie funzioni.
Innanzitutto determina lo spazio scenico con cui tutti gli elementi devono rapportarsi.
È scenografia tutto ciò che appare nello spazio della scena, siano essi oggetti, arredi, fondali e luci. Inoltre lo stile di uno spettacolo viene specificato dal rapporto che si stabilisce tra elementi e scenografia, quindi crea aspettative su come sarà lo spettacolo. E queste possono essere smentite o confermate. In ultimo fornisce informazioni sull’antefatto e sulla situazione.
Dall’antica Grecia al Novecento
La scenografia affonda le sue origini nel teatro greco, dove già Sofocle ed Eschilo utilizzavano lo “skenè” (in greco tenda), uno sfondo ricavato da una delle pareti dello spogliatoio degli attori, molte volte dipinto per riprodurre le ambientazioni del dramma che andava in scena in teatri a cielo aperto. Nel teatro greco, le rappresentazioni teatrali, soprattutto le tragedie assumevano una connotazione liberatoria: assumendo l’ipotesi che le vicende mostrassero una realtà più cruda e fittizia rispetto a quella reale, la percezione della vita da parte dello spettatore risultava più “leggera” e di conseguenza lo spettatore veniva come “liberato”, “purificato”.
Durante il medioevo, il teatro come forma organizzata scompare per poi riapparire intorno al IX secolo negli ambienti liturgici, come forma di rappresentazione delle sacre scritture. La scenografia era semplicemente l’ambiente nel quale queste rappresentazioni teatrali venivano eseguite, come l’interno di una chiesa già fornita di elementi scenici quali colonne, altari, balaustre e navate spesso affrescate.
La vera rinascita del teatro
Avvenne però dopo la prima metà del XV secolo, in pieno umanesimo, un’epoca nella quale studiosi ed artisti riscoprirono la cultura classica e di conseguenza le opere dei greci e dei latini. Da qui la scenografia riprese ad evolversi, grazie anche alle fondamentali tecniche della prospettiva, che permise di portare in scena fondali con profondità di campo realistici.
Nel periodo barocco, assistiamo alla nascita di veri e propri macchinari che consentirono di creare scenari capaci di modificarsi durante l’esecuzione della scena e in grado di aumentare il potere illusionistico dello spazio teatrale, dando allo Il realismo dell’azione era alla sua massima espressività per l’epoca. Tuttavia in ambito specificatamente teatrale durante il corso del tempo le scenografie dinamiche andranno un po’ a perdersi per dare maggior spazio alla scenografia non realistica, merito anche dell’evoluzione della poetica teatrale.
Durante il secolo scorso, assistiamo all’inserimento sempre più diffuso di scene architettoniche irreali atte ad interagire direttamente con la psicologia espressa dal dramma e dagli attori. La messa in scena si trasforma divenendo altamente simbolica e semioticamente rilevante, nella quale l’illuminotecnica costituisce un apparato fondamentale nel costrutto scenico e drammaturgico come avviene ancora oggi.
Demolire per ricostruire… ma non sempre
L’organizzazione del set, la capacità di trasformare uno spazio in qualcos’altro o semplicemente di più significativo, l’abilità nel riuscire a ricostruire la realtà grazie a dettagli: il mestiere dello scenografo è tutto giocato all’interno di un immaginario per niente banale, da tener presente anche per chi fa film a zero budget. La pratica scenografica si interessa anche della componente più squisitamente poetica-artistica, dove ogni dettaglio è curato sia in funzione estetica che comunicativa-emozionale.
Tutto questo rende la materia scenografica ricca di sfaccettature: se da una parte siamo legati alla tecnica, alla tipologia di materiali, all’oggettistica e ai costi pratici della messa in scena, dall’altra non possiamo prescindere dagli aspetti artistici, poetici e psicologici. Sarà quindi di fondamentale importanza lo studio di luci, ombre e colori. L’illuminotecnica è quindi un capitolo rilevante della scenografia, un valore scenico di assoluta rilevanza artistica.